L’emergenza Coronavirus ha creato terreno fertile per la diffusione di notizie false e teorie complottistiche. Per evitare di infettarsi basta bere acqua calda, e a creare il virus è stato Bill Gates in persona per utilizzarlo come arma biochimica. Tutte bufale, ovviamente. È il momento di un corso GoodHabitz accelerato su come riconoscere le fake news.
SPECIALE COVID-19
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Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), oltre alla pandemia si è diffusa la cosiddetta “infodemia”: siamo bombardati da un’infinità di informazioni e non è semplice capire cosa è veritiero e cosa non lo è. Ci sono tante cose che ancora non sappiamo sul nuovo Coronavirus, ed è proprio per questo che il COVID-19 è un ottimo terreno per la diffusione di fake news. Vuoi sapere come evitarle? Ecco sette consigli.
1. Titoli sensazionalistici
Spesso le fake news hanno titoli in cui viene fatto largo uso di lettere maiuscole e toni sensazionalistici. Le fonti affidabili non usano quasi mai punti esclamativi o parole scritte in maiuscolo per intero. Se ti capita sott’occhio un articolo intitolato: “SCANDALO: zuppa di pipistrello colpevole della diffusione del Coronavirus!!!”, probabilmente è meglio ignorarlo.
2. URL dubbi
Ti sei imbattuto in un sito con un URL mai visto? O magari l’indirizzo assomiglia a quello di una testata affidabile, ma con qualche piccola differenza? In entrambi i casi c’è il rischio di incorrere in fake news. Un esempio? Il sito www.ilfattoquotidaino.it, con un URL simile a quello della testata giornalistica.
3. Fonti inattendibili
Chi scrive le fake news spesso ricorre a fonti fittizie. Basta fare una ricerca per verificare che le informazioni riportate provengano da fonti autorevoli. Nell’articolo ci sono link ad altri siti? Se sì, fai un approfondimento e verifica l’attendibilità delle fonti citate. Se sei alla ricerca di informazioni sul Coronavirus, visita il sito del Ministero della Salute (www.salute.gov.it).
4. Notizie datate
Controlla sempre la data di pubblicazione dell’articolo. Talvolta il problema non è la veridicità di una notizia, ma il fatto che sia datata. Mettere in relazione un avvenimento recente a una notizia obsoleta potrebbe essere un modo per suggerire una casualità che in realtà non esiste.
5. Un’unica firma
Se tutti gli articoli presenti su un notiziario online sono firmati dalla stessa persona, c’è il rischio che si tratti di fake news. Controlla sempre chi è l’autore e fai una ricerca sulle sue credenziali rispetto all’argomento trattato. Alcune notizie vengono diffuse unicamente con l’intento di avvantaggiare qualcuno, come chi ha sostenuto che il consumo regolare di alcolici rinforzasse il sistema immunitario e proteggesse dall’infezione.
6. Siti satirici
“L’OMS lancia l’allarme definitivo: ‘Il virus si trasmette scambiandosi il lievito madre’”, riporta Lercio.it. La maggior parte degli italiani riconosce immediatamente l’intento satirico della testata, che pubblica notizie false a fini di intrattenimento. Esistono però siti satirici meno conosciuti il cui intento parodico non è individuato da tutti. Un consiglio: controlla sempre la sezione “Chi siamo” o il disclaimer per ottenere più informazioni sulla testata che stai consultando.
7. Poche fonti
Nel giornalismo professionale, vale la regola delle due fonti. Più alto è il numero di fonti attendibili che pubblicano una determinata notizia, più è probabile che quest’ultima sia veritiera. Ti sei imbattuto nella medesima notizia su più siti, ma non hai mai sentito parlare di nessuno di questi? Probabilmente si tratta di una fake news.
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