Oggigiorno, nelle aziende collaborano risorse provenienti da tutto il mondo che, con le loro diversità, contribuiscono a creare un ambiente sempre più innovativo e creativo.
Al contempo, però, le diverse provenienze e generazioni possono portare anche a incomprensioni e conflitti sul posto di lavoro. Infatti, ciò che è appropriato o accettabile in un Paese, potrebbe rappresentare l’opposto in un altro.
In questo articolo ti presentiamo 5 modi per gestire al meglio i conflitti e qualche suggerimento per evitarli. Diamo un'occhiata!
La gestione dei conflitti in ambito lavorativo non è semplice: ogni individuo ha un modo differente di reagire in situazioni ostili. Si può pensare che la negoziazione sia uno dei mezzi più efficaci per affrontare e risolvere le controversie tra due o più individui; tuttavia, in alcuni casi questo processo può fallire e portare a conseguenze disastrose. Cosa fare, dunque, per intervenire nel modo più indicato e quali sono i principali errori da evitare? Scopriamoli uno per uno.
1. Mantenere la calma
Stai affrontando una discussione con qualcuno, le emozioni stanno prendendo il sopravvento e non sai come affrontare la situazione. Ci siamo passati tutti almeno una volta! Gestire le emozioni può essere difficile, soprattutto se si tratta di un argomento che ci sta a cuore o magari è strettamente legato a esperienze personali. Il nostro consiglio? Time-out. Prenditi un momento di pausa e prova a rimandare quella discussione a un’altra volta. È vero, la maggior parte dei problemi non si risolvono da soli, ma rischiare che la rabbia del momento domini la situazione potrebbe rivelarsi d’intralcio quando si cerca di trovare una soluzione. Quindi, calmati, cerca di accantonare per un attimo i pensieri e assicurati di avere tutte le emozioni al loro posto!
2. Avere la giusta mentalità
Il più delle volte, quando pensiamo a un conflitto lo colleghiamo a un’esperienza negativa. Tuttavia, non è detto che debba esserlo! Tutto dipende dalla mentalità con cui si affronta una discussione. Nel 1968 gli psicologi Robert Rosenthal e Leonore Jacobsen condussero un esperimento sui bambini delle scuole elementari, chiedendo loro di sottoporsi a un test del QI. I ricercatori assegnarono volutamente al 20% dei partecipanti un punteggio estremamente alto, che non corrispondeva a quello reale. Cosa accadde? Gli insegnanti trattarono questo gruppo, considerato più intelligente, in modo diverso rispetto agli altri. Circa sei mesi dopo, i ricercatori fecero ripetere il test agli studenti considerati più intelligenti scoprendo che il loro potenziale era effettivamente aumentato.
Cosa significa questo? Anche se lo studio risale a 54 anni fa, la morale della storia è la seguente: se si attribuisce un'etichetta positiva a una persona o a una situazione, ci si comporterà automaticamente in modo più accogliente nei suoi confronti. E lo stesso vale quando ci si trova in una situazione di conflitto: se dai per scontato che avrà un esito negativo, ti stai già preparando al fallimento.
Quindi, d’ora in poi, prova ad adottare un atteggiamento più ottimista, osserva la situazione come un’opportunità per risolvere i problemi e prendila come un’occasione per imparare qualcosa di nuovo. Di seguito trovi alcuni dei nostri corsi che ti aiuteranno in questa valida impresa!
A chi non è capitato almeno una volta di trovarsi in una situazione di conflitto e dare la colpa agli altri? Incolpare gli altri è un meccanismo di difesa naturale: le persone non amano ammettere la propria colpa o assumersi la piena responsabilità di qualcosa che hanno fatto o detto. Ma allora cosa si può fare per evitare questo tipo di comportamento? Comincia a guardarti dentro per comprendere quali sono i fattori scatenanti e perché hai reagito in quel modo. Cerca di individuare uno schema: è qualcosa che risale alla tua infanzia a scatenarti quella rabbia? O forse qualcosa che non ti rende felice nella vita privata o professionale? Conoscere se stessi e quale lato della propria personalità emerge in una discussione è fondamentale per risolvere i conflitti. Tutti abbiamo dei dubbi su noi stessi e per questo può capitare di prendere le cose sul personale, molto più di quanto si farebbe in circostanze normali. Quindi, prendi consapevolezza dei fattori scatenanti e del perché ti toccano così profondamente in modo da bloccare i conflitti sul nascere.
4. Mettersi nei panni altrui
Molti conflitti derivano da un'incomprensione dei bisogni o degli interessi tra le persone coinvolte. Pensiamo a un bambino che ha appena iniziato a esplorare il mondo e si sporge dalla ringhiera del balcone per curiosare; quasi certamente il genitore lo fermerà per non rischiare che cada. È proprio così che i bisogni di uno e dell’altro si scontrano, dando origine al conflitto. Sebbene con dinamiche differenti, lo stesso principio si può applicare anche all'ambiente professionale. Il nostro consiglio è: mettiti nei panni della persona con cui ti stai confrontando, cerca di comprendere le sue esigenze e i suoi interessi. Solo quando questi sono chiari, da entrambi le parti, si può trovare una soluzione vantaggiosa per tutti.
5. Prendere il toro per le corna
Secondo l'esperto Adar Cohen, alla maggior parte delle organizzazioni mancherebbe un ultimo momento di confronto per risolvere i loro problemi interni. Ma perché nessuno prende il toro per le corna ? Tanto per cominciare, evitare i conflitti fa parte della nostra natura e spesso si pensa che affrontare una conversazione chiarificatrice possa peggiorare le cose. Tuttavia, non è così: non è possibile eliminare del tutto i conflitti e, anche se lo fosse, non sarebbe auspicabile perché la crescita e l’apprendimento verrebbero meno. Per questo, quello che puoi fare per la tua azienda e i tuoi collaboratori è creare un ambiente di fiducia, che li sproni a esternare le loro difficoltà. In questo modo, non solo contribuirai a far diminuire i conflitti all’interno dell’organizzazione, ma sarai in grado di favorire conversazioni costruttive, che permettano di identificare soluzioni alternative e nuove idee.
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